Servizio video (I parte) – Sagra del tartufo nero di Bagnoli Irpino


Quest’anno volevamo proporvi qualcosa di nuovo oltre ai reportage fotografici che comunque ci saranno e non mancheranno mai; volevamo farvi addentrare nella mostra mercato del tartufo nero, volevamo che anche chi non avesse partecipato all’evento potesse godere di una cosi grande e particolare manifestazione, e cosi ecco a voi , per la prima volta su laceno.net un intero servizio video tra i vicoli di Bagnoli Irpino, tutto in una video-storia con tanto di descrizione.
E cosi, partiamo da Via De Rogatis, siamo arrivati da pochi minuti a Bagnoli Irpino e scendiamo dalla via provinciale che ci porta nel cuore dell’evento.  L’atmosfera è già frizzante, l’aria calda e il monte Piscacca ci saluta dall’alto dei suoi 1300 m. Iniziamo con spiedini ricoperti di cioccolato, con tartufi dolci al cacao e al cocco, con piccoli rochet e banane ricoperte di denso fondente.  Ma i dolci non sono l’unica attrazione che riusciamo a percepire, ed infatti in lontananza avvistiamo subito degli ottimi formaggi di pecora (pecorino bagnolese) e anche degli squisiti caciocavalli, di sicuro i migliori, quelli con l’erba di Maggio!
La folla inizia ad aumentare, ci avviciniamo sempre di più al vivo della manifestazione, già notiamo tantissimi appassionati alle prese con il Tuber mesentericum Vittadini, il tartufo nero di Bagnoli Irpino, dinanzi a noi un turista acquista un esemplare di 100 g e per il periodo significano 18 € di valore.
Nell’aria già si assapora il profumo delle salsicce dinanzi la macelleria Dell’Angelo e più avanti dopo gli stand della pasta Baronia e dopo aver assaggiato i liquori di Boniello Sapori (ottimo il fragolino!!) , passiamo dinanzi l’Hotel Belvedere dove pasta ai porcini e al tartufo viene sfornata di continuo , senza sosta.
Camminando incontriamo vecchi e nuovi amici, molti ballano, altri cantano e sembrano tutti presi dalla tarantola, mentre alla nostra sinistra una lunga tavolata lascia intravedere una compagnia alle prese con ottimi panini e buon vino rosso.

Nel frattempo tra un’occhiata a delle splendide castagne di Montella e l’acquisto delle patate del Lago Laceno, prodotto di qualità e da valorizzare nell’ambito delle “tipicità”, arriviamo all’imbocco di Piazza Di Capua, dove la folla diventa sempre più grande e la festa entra nel massimo dello splendore. Il Sabato , ossia la sera prima, l’afflusso sembrava inferiore rispetto agli anni precedenti, eppure tra via De Rogatis e via Garibaldi , questa Domenica dimostra il contrario e neanche i 4 giorni invece dei soliti 3 sono riusciti a fermare l’affollamento che vede Bagnoli Irpino in queste occasioni. Contentissimi gli standisti e gli organizzatori, che per questo giorno non potevano prevedere un’ affluenza cosi grande e massiccia.
In ogni caso non ci lasciamo scoraggiare, vediamo da lontano il Bar Laceno preso d’assalto, mentre alla nostra destra scorgiamo il sempre elegantissimo stand di Lenzi Tartufi e dinanzi a noi la Piazza che il giorno prima ha visto la realizzazione del tronco di castagne, quest’anno a forma d’Italia , proprio per festeggiare i 150 anni dell’unità nazionale.
Proviamo ad addentrarci ancora di più, vorremmo prendere la strada verso San Domenico ma il castagnaccio ci attira e cosi cambiamo direzione; intanto a dare un’occhiata al termometro siti in alto sopra al bar, notiamo ben 18° , probabilmente dovuti al calore della gente in transito e non solo a quello dell’atmosfera.

Cosi, giriamo al fianco dello stand di Nigro E. e Perna Tartufi e ci inseriamo “prepotentemente” verso via Garibaldi dove vorremmo sostare rapidamente da Pizzamania per un trancio al tartufo nero , ma per alcuni istanti però rimaniamo a guardare delle foto e dei video presso la Taverna Capozzi e dopo aver assaggiato degli ottimi cioccolatini alla castagna passeggiamo sotto la fontana del Gavitone alzando gli occhi al cielo per ammirare la torre dell’orologio e la piramide in vetro di recente costruzione. Sarà l’atmosfera, sarà il nostro animo antico , ma ciò che più ci attira è la spettacolare pianta di Carpino che fuoriesce dalle mura della torre!!
Non perdiamo tempo più di tanto e oltrepassando la Pasticceria Italia sostiamo per un attimo alla sede della Pro loco, nel palazzo dell’antico comune, dove, come ogni anno l‘associazione Micologica “Il bosco” tiene un’esposizione fungina. Quest’anno il pezzo forte è stata una vescia gigante ritrovata sul Monte Terminio e anche una Grifola frondosa o Sturella (cosi chiamata dai locali) che aveva tutta l’impressione di esser stata raccolta da pochissimo.

Usciamo rapidamente, dando un’occhiata a delle antiche foto dove un cumulo di tartufi ci lascia spiazzati rispetto la pessima annata e proseguiamo verso l’Antica Salumeria dove dopo aver salutato vecchi amici giriamo verso Piazza Umberto I, intenti a visitare la Chiesa madre dell’Assunta. Un’impresa al quanto ardua considerato l’elevato numero di persone che al canto degli “amici del Rwanda” si divertivano a bere e a mangiare pizze di ogni genere.
Tuttavia riusciamo a oltrepassare la muraglia e (spegnendo fotocamere e videocamere perchè vietato) visitiamo la Chiesa e le sue bellezze pittoriche ed architettoniche.
La luce è ancora alta all’uscita e prendiamo di corsa verso via Ospedale, addentrandoci nei numerossissimi vicoletti dinanzi la Giudecca.

Qui la festa è grande, ci sono tantissimi gruppi di giovani che saltano letteralmente dinanzi la telecamera per dimostrare la propria gioia e all’interno di alcuni piccoli garage spuntavano ristorantini e piccole trattorie. Tutte strapiene di turisti vogliosi di assaggiare le specialità locali.
Mentre annusiamo i profumi dell’aria e assaggiamo qualche pietanza , propio in queste vie ci capita di vedere Pippo Pelo, famoso conduttore radiofonico di Radio KissKiss e anche Gianni Minà con la famiglia!! A dimostrazione che la sagra attira ogni target e ogni tipo di spettatore.
Ma sappiamo benissimo che Bagnoli Irpino offre al visitatore tanttissmo, soprattutto in termini enogastronomici ed infatti verso Largo San Rocco è uno spettacolo di prodotti tipici!!

Carni di cinghiale, tartufi freschi, e soprattutto il caciocavallo impiccato al Tuber
mesentericum!! Ed è propio intorno a questa pietanza che c’era davvero una bolgia umana! Anche noi assaggiamo la specialità e rimaniamo letteralmente estasiati da quel misto di sapori naturali! Un vero toccasana per il palato!
Il gusto ormai è sazio anche se ci sarebbe ancora tanto da poter assaporare ma la passeggiata è lunghissima e vogliamo provare a raggiungere il Largo San Rocco per osservare uno dei punti delle caldarroste omaggio.

Arriviamo con non poche difficoltà nei pressi del largo e tra gruppi di persone più o meno numerose ci facciamo strada , a volte con la telecamera in alto (ci scusiamo per i traballamenti) a volte inciampando tra altri piedi , a volte semplicemente fermandoci per far “passare l’acqua del fiume”.
Da lontano ascoltiamo musiche orientali e vediamo standi di strumenti musicali artigianali, tammorre e nacchere, oltre che lo spettacolare albero in veste autunnale all’interno di San Rocco.
Le caldarroste sono ancora lontane ma proviamo lo stesso a far parte della famiglia della “fila” , anche se per questa volta decidiamo soltanto di far visita senza gustare, magari attendendo le castagne di San Domenico.
Video e testi di Angelo Mattia Rocco


condividi su Facebookcondividi su Twittercondividi su Pinterestcondividi su Whatsappcondividi su Telegram
seguici su Facebookseguici su Twitterseguici su Instagramseguici su Pinterest