Castagna IGP di Montella
Tra gli altri fiori all’occhiello di Bagnoli Irpino, di sicuro vi è la Castagna IGP di Montella. Con il nome-identificazione “Castagna IGP di Montella” si definisce il prodotto fruttifero dell’intera area boschiva concentrata nell’areale della comunità montana Terminio-Cervialto e in particolare quello raccolto e lavorato nei comuni di Montella, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Nusco, Volturara Irpina e Montemarano (contrada Bolifano).
L’Indicazione geografica protetta (IGP) fa riferimento alla produzione del 90% di castagne varietà Palummina e al restante 10% della varietà Verdole. Le suddette castagne si riconoscono per dei caratteri ben definiti ed infatti la“Castagna di Montella” IGP presenta una pezzatura media o medio-piccola compresa i 75 e i 90 frutti per Kg, e la forma rotondeggiante è caratterizzata dalla faccia inferiore piatta, dalla base convessa e dalla sommità ottusa, mediamente pelosa.
Possiede una buccia sottile, di color marrone intenso ed è facilmente asportabile,inoltre il seme è a polpa bianca, molto croccante e dolce. Sono proprio queste caratteristiche che portano a definire il nome della qualità come “Palommina”, il quale termine deriva dal dialetto locale e sta ad indicare una colomba che nel gergo locale si chiama appunto “palomma”.
La “Castagna di Montella” IGP per le sue pregevoli qualità (fragranza, sapidità e serbevolezza) viene utilizzata sia fresca che secca, con guscio e senza.
Da un punto di vista prettamente alimentaristico la Castagna IGP di Montella non ha forte valore proteico, tuttavia possiede un’ottima quantità di carboidrati.
La castagna di Montella, nelle aree di raccolta viene particolarmente utilizzata culinariamente come caldarrosta ma l’industria di trasformazione richiede moltissimo il prodotto per il settore docliario, producendo marron glacè, purea e marmellate.
La “Castagna di Montella” IGP è considerata una della migliori castagna prodotte in Italia e questo risultato di sicuro è il merito di particolarità geologiche del terreno, del clima temperato ma con inverni freddi e nevosi e della salubrità dell’aria. Inoltre da segnalare è la crescente preparazione ed esperienza dei castanicoltori locali.
Famosissima a Bagnoli Irpino, soprattutto nel periodo natalizio è la “Castagna del Prete“, realizzata con le castagne ancora in guscio ed essiccate, previa tostatura e successiva reidratazione in acqua. La preparazione è molto particolare e prevede varie fasi. Nella prima le castagne vengono essiccate su grate di legno sotto le quali vengono accesi fuochi, per ben 15 giorni, con lo stesso legno di castagno. Successivamente vengano tostate in forni ventilati e nel finale immerse in acqua e reidratate. A procedura conclusa questa castagne si presentano di un sapore eccezionale, dolci e che vagamente ricordano la procedura di caramellizzazione degli zuccheri.
AREA BOSCHIVA – I CASTAGNETI
La castagna IGP di Montella viene raccolta nei numerosi castagneti che contornano le montagne di Bagnoli Irpino. L’intero comprensorio che va dal paese alle coste del Monte Piscacca è interamente coperto da boschi di castagno, i quali risiedono ad un altezza compresa tra i 600 m e i 900 m.
I castagneti più belli ed estesti sono quelli che vanno dalle Croci di Acerno alla località Acqualeggia, oltre ai castagneti che si incontrano sulla strada che conduce al cimitero di Bagnoli Irpino e lungo la provinciale di collegamento per Nusco.
L’albero è caratterizzato da un tronco robusto e da una corteccia rugosa e ruvida. La chioma ad ombrello inoltre rende questa pianta ornamentalmente ed esteticamente particolare.
Durante i periodi estivi, i boschi di castagno di Bagnoli Irpino, oltre a regalare preziosi frutti del sottobosco come funghi ed origano, sono preziosi ripari dalla calura cittadina. Nel periodo autunnale invece, inizia la raccolta vera e propria che comincia intorno alle metà del mese di Ottobre.
I castagneti coltivati non vengono solitamente trattati con medicinali o fitofarmaci, tuttavia per ben due volte all’anno viene effettuata una pulitura generale del terreno. Scopo dei lavori è quello di eliminare le numerosissime felci presenti al fine di poter rendere visibili e facilmente raccoglibili le castagne durante la caduta.
In questi ultimi anni, a causa del cinipide del castagno, una mosca venuta dall’asia che si nutre dei germogli del castagno, è cominciata una vera e propria battaglia biologica ed infatti non è difficile incontrare nei castagneti di Bagnoli Irpino le “bat-house“, ossia casette in legno che ospitano i pipistrelli, antagonisti naturali del cinipide.
Fortunatamente, grazie agli studiosi e alle autorità il pericolo sembra essere quasi scongiurato.
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