Vicenda Seggiovie del Laceno: comunicato ufficiale della società concessionaria

” Pubblichiamo il comunicato ufficiale del 9 giugno, della Società Ing. Marzio Giannoni & C. s.a.s. , in merito alle note vicende legate al fermo della stazione sciistica del Laceno. Al netto delle dichiarazioni degli ultimi giorni, dove si annunciano immediati finanziamenti per la stazione sciistica, leggiamo dalle “ipotetiche” dichiarazioni del 10 giugno, dei politici interessati notizie frammentarie e senza fondamento giuridico; non da ultimo il riferimento, dopo l’incontro di Aquilonia con i 25 sindaci dell’alta Irpinia, dove nel riferimento ad un eventuale finanziamento per la stazione sciistica, si fa riferimento ad una possibilità di integrare e modificare le schede dello stesso progetto pilota. Notizia e dichiarazione che da se, fa intendere che allo stato attuale il tutto è in alto mare e che del finanziamento non vi è nessuna traccia”


“Egregio Signor Sindaco,
in merito alle sue dichiarazioni alla stampa, la Società da me presieduta, ritiene necessario rappresentare quanto segue.
La chiusura degli impianti di seggiovia è dovuta esclusivamente alla richiesta del Comune di riconsegnare le aree sulle quali gli impianti stessi insistono. Se tale richiesta, formulata in toni categorici (ossia con minaccia di provvedimenti esecutivi), non fosse stata inoltrata alla Società, la gestione degli impianti sarebbe proseguita regolarmente.
Come già comunicato, i lavori di manutenzione erano già in corso. Bisogna aggiungere che la richiesta di riconsegna è stata per lo meno intempestiva, dato che il programma di rifacimento degli impianti stessi non è ancora in fase avanzata; e probabilmente i lavori non potranno avere inizio che tra lunghi mesi, se non anni. Nel frattempo gli impianti restano chiusi, con un evidente danno per il turismo sul Laceno.
Di questo danno la responsabilità politica, e non solo, è soltanto del Comune. Si rammenta che la Società di gestione è tuttora titolare della concessione, e losarà almeno fino alla conclusione del processo dinanzi al Consiglio di Stato; ma, a nostro avviso, lo sarà fino alla scadenza naturale prevista nell’atto di concessione.
Pertanto la chiusura degli impianti, determinata dalla intempestiva richiesta del Comune di riconsegnare le aree, determina consistenti danni, oltre che al turismo, anche alla Società; danni che saranno a suo tempo richiesti al Comune, e la cui misura dipenderà dalla lunghezza del periodo di inutile fermo degli impianti e dal loro logorio determinato dal mancato funzionamento. Aggiungo che il fermo degli impianti e la riconsegna delle aree impediscono alla Società di gestire le attività di ristorazione in quota, e ciò aumenta il danno provocato dalla intempestiva richiesta comunale.
La Società si augura che gli impianti possano essere rifatti ex novo in tempi non lunghissimi, ma non comprende le ragioni per le quali sia stato impedito dal Comune di far funzionare gli attuali impianti fino al momento, che non appare temporalmente vicino, in cui il nuovo progetto, che a leggere le sue dichiarazioni, non è nemmeno pronto, potrà essere posto in cantiere. Questa nota chiederemo che sia pubblicata sulla stampa, al fine di chiarire la posizione della Società, che non ha alcuna responsabilità per l’attuale non funzionamento degli impianti.”


condividi su Facebookcondividi su Twittercondividi su Pinterestcondividi su Whatsappcondividi su Telegram
seguici su Facebookseguici su Twitterseguici su Instagramseguici su Pinterest