Servizio video (II parte) – Sagra del tartufo nero di Bagnoli Irpino
Intanto la sera cala e la musica di sottofondo risclada l’ambiente intorno ai vicoli e agli standi di Bagnoli Irpino.
Abbiamo girato già tantissimo per il paese e forse è arrivato il momento di visitare la parte alta della sagra, li dove il nostro pensiero si era soffermato mentre sostavamo a Largo San Rocco; quindi lentamente ritorniamo su via De Rogatis e ci immettiamo di nuovo su Piazza Di Capua dalla quale entrando in via Acciani risaliamo dolcemente verso il Largo San Domenico.
Emozionante come sempre la vista del campanile ottagonale che si impossessa della visuale del cielo, imponente nella sua luminosità e nel suo candore; ci risulta addirittura difficile passeggiare senza rivolgere lo sguardo in alto, e anche arrivati in piazza dove l’odore di pizza e pasta avrebbe potuto distrarci, continuiamo a volgere lo sguardo a questa spettacolare opera architettonica.
Prima di salire verso lo stand del “Cadbury castle” visitiamo l’interno del complesso di San Domenico, dove l’attuale restauro ci permette di ammirare questo spettacolare luogo mistico, segno di un passato
religioso e di grande civiltà. Una mostra al suo interno rende la visita ancora più piacevole.
Ma eccoci, all’uscita, a dover fare i conti con la grandissima fila che ci porta a degustare le caldarroste! Sono tantissimi ad aspettare e da lontano si scorge un unico e gigantesco serpentone umano pronto a ricevere il bicchierino con all’interno le gustose castagne.
Passa molto tempo, le persone sono tante e le castagne sembrano non bastare, ma durante l’attesa abbiamo il tempo di ammirare la loro cottura sulle “vrulere” e tra una foto e un video rimaniamo anche colpiti da qualche esemplare che scoppia sul fuoco, probabilmente non intagliato bene.
Ottime, croccanti, ben cotte e sopratutto saporitissime le caldarroste offerte qui alla sagra e il ringraziamento non può che andare a coloro i quali hanno regalato ben 40 quintali di castagne (nonostante una pessima annata) e al grande sponsor effettuato da “castagne cappetta” che come ogni anno appare visibile con striscioni in ogni parte del paese.
Intanto finisce la nostra sosta e vorremmo ancora dare un’occhiata ai vicoletti di via Pallante e via
Anisio , luoghi che purtroppo non avevamo ancora visitato. Cosi scendiamo tra stand di caramelle e verso le stradine più strette del paese, facendo tantissima attenzione a non calpestare i piedi a nessuno, siccome in queste vie l’afflusso di gente è davvero importante.
Abbiamo anche il tempo di visitare una mostra di arte presepiale e di fermarci a daro uno sguardo alle vetrine di macellerie e a stand con prodotti caseari, il tutto con gran rapidità per andar a scovare l’arrivo delle navette in piazza Matteotti.
Altri anni eravamo in questa piazza ad assistere alla gara di cerca dei cani da tartufo e sono ancora nei nostri occhi le immagini di Ago, lagotto-spinone che l’anno scorso vinse con autorevolezza la competizione. Una gra particolare, interessante e amata dagli appassionati, un momento di crescita tra i tartufai e gli amanti dei cani, un attimo in cui vengono messe da parte (almeno si spera) la competizione negativa tra i vari cavatori.
Ma quest’anno però non saranno cani e tartufi a rendere piazza Matteotti particolare (almeno in questo
momento della sagra), bensì un fiume di gente che si accalca quando arrivano le navette che scendono dal Lago Laceno o che salgono dalla zona industriale di Montella.
Molta confusione, moltissime persone e qualche disagio che poteva essere evitato soprattutto per i camperisti accampati sul lago, i quali lamentano orari tardivi e mancanza di segnalazioni adeguate che hanno reso il passaggio a Bagnoli Irpino abbastanza complicato. Riceviamo queste critiche e le poniamo al pubblico e agli enti affinchè nei prossimi anni anche questi dettagli siano curati al meglio, affinchè questa manifestazione possa crescere sempre più e possa diventare un esempio di buon turismo per il meridione.
Cogliamo qui l’occasione per consigliare agli organizzatori anche un sistema migliore di raccolta dei rifiuti e delle squadre di volontari affinchè il paese resti sempre pulito e limpido come dovrebbe essere; forse basterebbero solo centri di raccolta e cestini più grandi ed evidenti per risolvere un problema che
quest’anno (ad essere onesti) è sembrato meno grave del precedente.
Ritorniamo al nostro giro dopo questa digressione per recarci nei pressi del Wolf pub e risalire su Via Roma dove ci attende l’ingresso nell’aula consiliare del Comune di Bagnoli Irpino.
Al suo interno oltre alle esposizioni dell’ufficio turistico e ad una mostra fotografica su Laceno e Bagnoli Irpino si tiene un importante convegno sulla “risorsa tartuficola in Campania” e sul “prodotto tartufo” come traino di un economia locale che possa puntare a mercati più ampi di quelli attuali. Tartufaie controllate, tartufaie naturali, prodotti tipici, valore commerciale e gastronomico del Tuber mesentericum, sono questi i temi dibattuti sotto l’ottima moderazione dell’Assessore all’agricoltura
del comune di Bagnoli I. Luca Branca.
Ascoltiamo attentamente il dibattito e dopo aver atteso la fine usciamo all’aria aperta e puntiamo dritti verso la Villa Comunale di Bagnoli Irpino.
La notte ormai è vicina , le luci si accendono sul pergolato e la fontana in lontananza zampilla placida nella sua essenza di tranquilità. Gli alberi, il giardino, l’anfiteatro e la vista del castello sono degli elementi di pace e serenità che godiamo volentieri dopo tanta (piacevole) confusione.
Ormai anche quest’anno la Sagra del tartufo nero di Bagnoli Irpino volge al termine, avremmo voluto mostrarvi di più, farvi rendere conto dell’immenso patrimonio culturale-storico-naturale che l‘Irpinia e la Campania possono offrire, ma abbiamo deciso di darvi solo un quadro veloce affinchè (l’anno prossimo o anche domani!!) possiate toccare voi con mano quello che i nostri occhi hanno visto e il nostro cuore ha sentito.
Arrivederci all’anno prossimo!!!
Video e testi di Angelo Mattia Rocco